Alla lacuna si pone parzialmente rimedio tramite un accordo tra l’amministrazione comunale e Pasquale Specchioli, presidente del Montereale Calcio, club dell’omonimo comune della provincia aquilana disputante l’Eccellenza abruzzese; durante la stagione, chiusa in 14ª posizione, il sodalizio abbandona i colori arancio-verde, cominciando ad utilizzare maglie rosso-blu, ed infine muta denominazione sociale diventando Associazione Sportiva Dilettantistica L’Aquila Calcio Real, suffisso quest’ultimo omaggiante alla società d’origine ma mai digerito dalla piazza aquilana. Tra i tecnici alla guida dei rossoblù in quegli anni vanno ricordati Arnaldo Leonzio e Aroldo Collesi, mentre in campo si mise in luce Guido Attardi, figura storica del calcio aquilano. I giocatori rimasero esitanti, come intontiti, si guardarono tra di loro e finalmente si avviarono verso il margine d’ombra del campo. Bella partita quella che ha dato il via alla Coppa Regione per i nostri giovani atleti della Under 12. Disputata sul campo del Castenaso mercoledì 8 settembre, si è conclusa con un bel 15 a 9 per la Tozzona.
Inoltre, curiosamente, nell’ultimo dei due incontri citati con l’Austria, entrambe le squadre scesero in campo con maglie senza numeri. La FGNI in questo documento del 1912 nel suo albo d’oro delle affiliazioni (vedi 1905) erroneamente la considera affiliata come «Atalanta» e non come «Giovane Orobia» mentre effettivamente non ci fu rapporto diretto fra le due società ovvero la Giovane Orobia non cambiò nome ma cessò di esistere. Nel 2015 Diadora ha riaperto la manovia di Caerano di San Marco, investendo anche nella formazione e nello sviluppo delle competenze del personale, e ha avviato una politica di rilocalizzazione riportando in Italia la produzione di prodotti che erano precedentemente delocalizzati all’estero. Il campionato, tuttavia, riprende nel successivo mese di aprile con soltanto 7 delle 20 società ai nastri di partenza: vengono resettati tutti i risultati ottenuti nelle prime otto giornate e i rossoblù terminano la stagione al secondo posto, alle spalle del Chieti che a ottobre si trovava a sette punti di distanza dalla formazione aquilana. L’Aquila si presentò, dunque, ai ranghi di partenza del campionato 1999-2000 con un organico finalmente competitivo e in un clima di rinnovato entusiasmo, dando vita ad un appassionante rincorsa alle zone alte della classifica con Fasano prima e Foggia poi, e chiudendo la stagione al 2º posto dietro il Messina.
All’inizio della stagione sportiva 2022-2023, L’Aquila presenta l’imprenditore Salvatore Di Giovanni, che affianca Massimiliano Barberio nella carica di presidente. Con l’acquisizione del Maglificio Calzificio Torinese, l’imprenditore era riuscito ad assicurarsene uno – Kappa. Dopo un inizio di stagione non semplice (7 punti nelle prime 4 partite), L’Aquila inanella una lunga serie di risultati utili consecutivi, issandosi in vetta solitaria della classifica fin dal mese di dicembre. Nel 2016-2017 L’Aquila, al termine di una stagione molto travagliata iniziata con la contestazione della tifoseria e culminata con l’abbandono a stagione in corso dell’allenatore Massimo Morgia, del direttore sportivo Alessandro Battisti e di diversi calciatori – tra cui il capitano dei rossoblù, Giorgio La Vista – arriva quinta; dopo aver vinto la semifinale play-off contro il Monterosi per 2-3, gli abruzzesi vengono sconfitti in finale dal Rieti per 4-1, fallendo così l’obiettivo di un immediato ritorno tra i professionisti. Il 29 agosto 2015 la Società viene condannata ad un punto di penalizzazione dalla Corte d’Appello Federale della Figc per illecito sportivo da scontare nel successivo campionato di Lega Pro. Il club, composto interamente dai tifosi e presieduto dall’avvocato Stefano Marrelli, conferma alla guida tecnica il mister della vincente cavalcata in Prima Categoria, Roberto Cappellacci e nomina Direttore sportivo l’esordiente Luca Di Genova.
Partita a fari spenti, la formazione allenata da un esordiente Stefano Sanderra (affiancato dal fratello Luca) cominciò ben presto un serrato duello in vetta con le due corazzate del girone, la Sambenedettese che poi restò indietro e, soprattutto, il Rieti che solo all’ultima giornata cedette il passo ai rossoblù, giungendo secondo a un solo punto dagli aquilani. Cominciò così un periodo tormentato, in cui la formazione aquilana, nonostante i continui ribaltoni tecnici e societari, tentò nuovamente di tornare in terza serie, senza riuscirci. Per un intero decennio L’Aquila disputò la terza serie nazionale senza mai centrare piazzamenti di vertice, ma senza anche mettere mai in pericolo la permanenza nella categoria. La promozione giunge ugualmente grazie a un ripescaggio per meriti sportivi che riporta L’Aquila tra i professionisti dopo sei anni. La maglia può essere utilizzata per gli allenamenti o in occasioni speciali come i match della propria squadra preferita, seguita allo stadio o sul maxi schermo.
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