La mia idea di calcio? Il calcio squalificava socialmente in Gran Bretagna e Scandinavia, dove era localizzabile l’élite della nuova religione sportiva. Ma da mesi ormai ha aggiunto una nuova mansione. La crisi petrolifera del 1973 non fece che accentuare tale tendenza a causa dell’enorme impennata dei prezzi del carburante ed avrebbe potuto interessare anche la nuova generazione della Rekord se non fosse stato per il fatto che già al suo debutto, tale modello fosse stato previsto anche con un motore diesel da 2,1 litri, il primo di fabbricazione Opel. Colpa della seconda crisi energetica, verificatasi nel 1979 e che ebbe come conseguenza nuovi rialzi nei prezzi dei carburanti, per cui i tradizionali acquirenti di vetture di fascia alta ripiegarono su mezzi più economici. Nel 1975 la Opel cominciò anche a progettare le vetture anche in funzione dei nuovi criteri di sicurezza, effettuando tra l’altro i suoi primi crash-test. Nel 1979, infine, Opel presentò la sua prima vettura a trazione anteriore, la nuova Kadett D. Tale modello segnò quindi un altro passo significativo nell’evoluzione tecnologica della Casa. Per fare posto a questa nuova coppia di vetture, nel 1972 Opel riposizionò verso l’alto la gamma Rekord, con un nuovo modello dai motori più grossi.
Nella seconda metà del decennio fu rinnovato il settore delle ammiraglie, sostituendo i modelli già in listino con la nuova Commodore e la coppia Senator-Monza (berlina e coupé rispettivamente), ma senza significativi successi. Un’altra novità fu l’arrivo della nuova generazione di autocarri Blitz, denominata Blitz B. Il 1967 vide una sensibile frenata generale nell’economia tedesco occidentale. Il nuovo decennio si aprì con una forte frenata della domanda nei confronti delle vetture di fascia alta e medio-alta, non solo presso la Opel, ma presso un po’ tutte le Case, specie quelle generaliste. Essa rappresentò la prima serie di una fortunatissima dinastia di vetture di fascia medio-bassa, che sarebbe stata prodotta per circa trent’anni. Un’altra novità fu l’arrivo della prima Opel a gasolio, un autocarro Blitz equipaggiato con un 2 litri diesel da 60 CV di potenza massima. Nel frattempo, il 1959 vide l’arrivo di un nuovo modello economico, la 1200, che preparerà il mercato all’arrivo di una futura vettura di fascia medio-bassa destinata a grandi numeri di produzione.
Sempre del 1960 fu l’ampliamento del magazzino ricambi di Rüsselsheim e del capannone destinato alla costruzione di motori, ma anche l’avvio della costruzione di un nuovo stabilimento in Germania Ovest, e più precisamente a Bochum, uno stabilimento destinato alla produzione della futura vettura popolare della Opel, la Kadett, sito magliette calcio che avrebbe debuttato nel 1962 in occasione dei festeggiamenti per il centenario della Opel. Il 1960 fa ancora parte di quel periodo indicato come rinascita economica, questo anche in Germania Ovest, dove regna ancora una certa prosperità presso la maggior parte delle aziende e dove la popolazione dimostra una gran fiducia nell’avvenire. La percentuale di esportazioni si mantenne in quegli anni compresa fra il 45% ed il 50%. In quel periodo vi fu anche non uno, maglia juve 2024 ma due nuove evoluzioni del logo: una nel 1963 in cui il vecchio dirigibile alato divenne ancor più stilizzato ed una già nel 1964 in cui assunse la definitiva forma a fulmine che avrebbe caratterizzato anche le successive evoluzioni del logo. Il 1964 fu anche l’anno in cui si celebrarono la cinquemilionesima Opel prodotta e la due milionesima Opel esportata. Fra il 1963 ed il 1964 si assistette anche ad un deciso rinnovamento della restante gamma, con l’introduzione delle nuove generazioni della Rekord (detta Rekord A) e della Kapitän (detta Kapitän A).
La progressiva diversificazione della gamma, presente anche nei futuri piani della Casa tedesca, ebbe come conseguenza la necessità di aprire nuovi siti produttivi, visto anche il generale buon andamento delle vendite. Detto ciò, faccio presente che l’attività di inchiesta ha avuto inizio sin dal 7 marzo ultimo scorso ed è attualmente regolarmente in atto. Fu infatti solo nella primavera del 1950 che la gamma si arricchì con l’arrivo del Blitz da 3 tonnellate (introdotto a marzo) e con la furgonetta derivata dalla Olympia, con portata massima di 500 kg (introdotta a maggio). Per quanto riguardava la fascia bassa del mercato dei veicoli commerciali, la vecchia Olympia Lieferwagen fu sostituita dal nuovo modello basato stavolta sulla prima generazione della Olympia Rekord, che però in versione per trasporto merci continuò a chiamarsi sempre Olympia Lieferwagen e mantenne immutata la portata massima a 500 kg. Per quanto riguarda le novità in gamma, significativo fu il lancio della Opel GT, una coupé compatta, stilisticamente simile alle contemporanee Chevrolet Corvette e con la quale si intendeva strizzare l’occhio ad una clientela giovane e disponibile inizialmente con motore da 1,9 litri. La portata massima fu di 1,75 tonnellate per tutta la gamma, prevista anche in configurazione autobus, un po’ come avveniva in passato con i precedenti camion Opel di grossa taglia.