Come lavare le maglie ufficiali di calcio con patch

In questa sala è racchiusa gran parte della storia del calcio italiano raccontata attraverso i suoi cimeli, le Coppe del Mondo e le maglie storiche dei nostri calciatori. 1918, al termine del primo conflitto mondiale, si sarebbe iscritto al Partito Socialista Italiano presso la federazione di Savona. Servirà insomma la stessa diligente attenzione che hanno avuto nel primo tempo gli ottimi Vignali e Augello perché specialmente sulle fasce il Livorno si è visto raramente. Fischi sonori al Livorno all’intervallo, lo Spezia è solo da applausi. Che diventano surgelati al 24′: lo Spezia va in porta con un’azione da manuale in contropiede da vedere e rivedere alla moviola. Però il suo calcio, partite su partite, gol che non arrivano, arrabbiature che non finiscono con un’azione di gioco, somiglia ad altri Pasolini, perennemente alla ricerca di qualcosa che sfugge, che scappa via: un linguaggio, una strada per comunicare, magliette calcio personalizzate un genere umano. Il gol toscano arriverà comunque due minuti più tardi: questa volta Giannetti riesce nell’intento di superare Lamanna con un colpo di testa in faccia a Giani che il pubblico amaranto quasi non si aspetta e ci mette un po’ perfino a festeggiarlo.

Si sarebbero visti fra tre giorni, per fare la squadra e conoscersi un po’ meglio. Dopo un po’ di pausa torna a far danni Bidaoui, che fa stragi sulla mancina (Bogdan in apnea) e prova a servire un Gyasi murato dai centrali di casa. Fortunatamente, oggi esistono molti modi per seguire le partite di calcio in diretta, sia che tu sia a casa o in movimento. E Ninetto Davoli ricorda in un’altra pagina: “Lo chiamavamo Stukas per quel suo modo di scattare sulla fascia e quella corsa bruciante. Foggia si fuse con il Gruppo Sportivo Cartiera e la denominazione divenne quindi IPAS Foggia (Istituto Poligrafico Associazione Sportiva Foggia), che mantenne per un solo anno. Era un uomo sportivo nel vero senso della parola. Nelle partite che giocavamo, lui era quasi sempre il più in forma. Piccioni raccoglie una nutrita serie di testimonianze dell’epoca: articoli, interviste e voci si dipanano a sostegno di una tesi che si chiarisce nelle ultime battute del libro: “Certo il Pasolini calciatore sorrideva di più, si divertiva di più, scherzava di più di altri Pasolini. La produzione di biciclette proseguì nei decenni successivi solo nelle più tradizionali e redditizie configurazioni a catena. Ottimo il percorso del Renate nella Coppa Italia di Serie C dove nel primo turno supera (3-1) la Pro Sesto, nel secondo turno incrocia il Mantova, pareggiando (2-2) al Martelli e poi vincendo (6-7) ai rigori, negli ottavi di finale vince ad Alessandria (0-2), nei quarti viene eliminato, perdendo (5-2) a Chiavari contro la Virtus Entella.

E poi il gioco del calcio con le sue molteplici forme letterarie: gli elzeviri di Rivera e Mazzola, la poesia di Corso e Riva, la prosa di Bulgarelli. Sia durante la partita, sia, soprattutto, al fischio finale il consueto “Chi non salta è un livornese” diventa un autentico boato: sentendo le loro gole, gli spezzini sembrano molto di più. Infine, per quanto riguarda la corona, in origine molto semplice rispetto all’attuale, è probabile che essa si riferisca a quella ducale e che sia apparsa a corredo dello stemma durante la dinastia dei Pignatelli Aragona Cortes, duchi di Terranova e Monteleone. Questa volta il portiere di casa ci mette istinto ed una gamba benedetta, per salvare sull’imperiosa testata di Okereke da calcio d’angolo. Il raddoppio fa impazzire la curva ospita ed è la prima gioia personale del nigeriano in serie B. Uno Spezia annichilente e un pubblico di casa dapprima schernito poi incazzato coi suoi giocatori: padroni del campo e al 15′ in grado di andare ancora a far male dalle parti di Mazzoni.

Il pomeriggio del 4 luglio 1954 Pier Paolo Pasolini uscì di casa alle tre esatte. È una giornata di sole e Pasolini è vestito di tutto punto, indossa un abito scuro e le scarpe di cuoio, magliecalcioshop la cravatta e il pullover sotto la giacca. In questo articolo, esploreremo tutto ciò che c’è da sapere sul calcio femminile: dalle sue origini storiche alla sua crescita recente, passando per i benefici del coinvolgimento delle donne nello sport re più popolare del mondo. Seguendo il filo critico-narrativo dello sport nella scrittura e nella vita di Pasolini – dal pallone sempre presente in Ragazzi di vita e in Una vita violenta all’intervista ai giocatori del Bologna in Comizi d’amore, dalle partitelle sui campi di periferia a quelle con la nazionale dello spettacolo, dalla polemica sulle “mille coree” augurate alla nazionale italiana con Arpino all’intervento sul ciclismo nel Processo alla Tappa di Zavoli -, Piccioni traccia dello scrittore un ritratto vivido e brillante.Tanto più interessante perché diretto (Pasolini ci parla attraverso i suoi scritti ) e corale (gli interventi di quelli che gli erano amici o l’hanno incontrato sono illuminanti).


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