Maglia atalanta calcio bambino

Per parlare di design, streetwear e, soprattutto, calcio. Partiamo dall’inizio. Il PSV è stato fondato dall’azienda Philips per consentire ai suoi dipendenti di giocare a calcio. Dopo 3 stagioni dove era stato utilizzato il carattere »Milan» per volere di Barbara Berlusconi – quello con cui è brandizzata tutta Casa Milan per intenderci -, i rossoneri optano per un restyling rivoluzionario ma non altrettanto convincente: i nomi e i numeri tornano ad essere senza bordi prendendo ispirazione dai caratteri di fine anni ’80, roma maglietta peccato che non ci sia omogeneità di grandezza tra le i nomi (troppo piccoli) ed i numeri (troppo grandi). Il modello è stato fortunato per il club di Lisbona anche in questa stagione. Dopo aver salutato New Balance, il club dei Friendkin ha siglato un accordo con adidas, che già in passato aveva prodotto il materiale tecnico della squadra capitolina. In un percorso di ricerca sui materiali nonché sulle silhouette aderenti intrapreso dal brand torinese già nel 1984 con la sponsorizzazione del team di atletica statunitense ai giochi olimpici di Los Angeles, Kappa stupisce tutti – incluso Ian Todd, il direttore marketing del colosso americano Nike – ai mondiali del 2000 vestendo l’Italia con la bellissima divisa Kombat.

Un insieme di scelte sbagliate: già il lettering in Debussy Regular non è particolarmente leggibile su una maglia a righe, in più ci si mette un accostamento di colori al quanto discutibile; sulla – brutta – onda della maglia della Juventus 2007/2008, il colore del font usato sulle righe bianco nere è rosso, mentre sulla seconda e sulla terza maglia viene scelto un giallo fluo spento. I club inglesi saranno in maggioranza, dato che l’iniziativa nasce in Inghileterra, ma non è escluso che si trovi anche qualche maglia rara o introvabile della propria squadra del cuore. Ripercorriamo la storia del club londinese nei 10 kit più iconici della storia dei Gunners. Anche se negli ultimi anni si vede molto più spesso, l’aquila della Lazio è riapparsa in maniera piuttosto prepotente per la prima volta nel 2015, quando il club di Claudio Lotito ha deciso di celebrare i 115 anni di storia con un kit speciale. I partenopei negli ultimi anni ci hanno abituato a scelte originali per lo stile delle maglie e dei font utilizzati nelle stesse. Per due anni la Fiorentina ha avuto uno degli sponsor tecnici più belli e irripetibili della storia: Nintendo.

Dopo l’accordo del 1999, Robe di Kappa portò l’estetica della maglia Nazionale ad un livello superiore, segnando una profonda rottura con la tradizione e non solo perché, per la prima volta, lo sponsor tecnico poteva esibire il proprio logo. La maglia fuori campo si riferisce alla maglia che il giocatore indossa fuori dal campo, cioè la maglia usata nel gioco, che è la categoria più costosa nella categoria maglia. Dall’Arsenal degli Invincibili al Vicenza di Luca Toni, dal Manchester United al Real Madrid, dal Milan di Ancellotti all’Inter del Triplete. La maglia numero 7 del Real con il nome di Mbappé è diventata immediatamente la più venduta nel 2024. Il francese, considerato uno dei migliori giocatori al mondo, ha conquistato il cuore dei tifosi madrileni e di quelli di tutto il mondo, rendendo la sua maglia un simbolo di eccellenza. Il Parma non abbandona la maglia crociata né il concetto tanto caro di Araba Fenice, legato alla rinascita degli ultimi anni. Le linee pulite, i colori audaci e i dettagli distintivi rendono queste maglie vere opere d’arte, suscitando una nostalgia palpabile per gli anni d’oro del calcio.

Quest’ultimo caso non si verificò nella stagione ’17/’18, con la squadra allora di Sarri, che sfoggiava maglie con scritte dallo stile pulito. Le maglie da calcio personalizzate sono molto più che semplici abiti indossati sul campo; rappresentano l’unità, l’identità e lo stile della squadra. Per i tifosi più appassionati, abbiamo anche le maglie replica dei giocatori più amati, come la maglia di Ronaldo o quella di Messi, che ti permettono di sentirti un campione ogni volta che la indossi. Il fit delle maglie di questo decennio era decisamente attillato, declinato a seconda della propria personalità: la versione bianconera di «Le Roi» ha sempre preferito la maglia fuori dai pantaloncini, mentre giocatori come Maradona, Socrates, Voller e Scirea hanno preferito creare un continuum con i calzoncini. Ne escono invece dei numeri enormi ed un pò troppo »schiacciati» rispetto alle lettere piuttosto classiche che – nella versione away in rosso e bianco – non fanno neanche un bellissimo effetto. Il pattern adidas della maglia è lo stesso visto sulla maglia 2020/21 away dell’Ajax. Quando si pensa all’Inter di Milano, la prima immagine che viene in mente è quella della maglia nerazzurra. La maglia indossata a Wembley nella finale persa contro il Barcellona di Guardiola.


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